Volume 12 - N. 1
June 1988

Avocetta
Volume 12 - N. 1



  1. Avocetta n.12 (1) - 1988

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    9 193
  2. Biologia riproduttiva del Tuffetto Tachybaptus ruficollis in una località dell'Italia centrale,Fiume Peschiera (Lazio)

    Calvario E. & Sarrocco S.

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    13 107

    La ricerca si propone di colmare la carenza di informazioni sulla biologia riproduttiva
    del Tuffetto nel bacino del Mediterraneo. Le densità riscontrate in un tratto di fiume lungo 880 m.
    sono di l coppia /754 m2 nel 1984 e di l coppia /720 m2 nel 1985. Le prime covate vengono
    deposte nella prima decade di marzo, le ultime nella prima decade di settembre. La popolazione
    studiata depone da una ad un massimo di cinque covate per coppia. La dimensione media della covata
    è risultata di 4,43 uova. Nessuna delle coppie seguite ha allevato più di due nidiate. La dimensione
    della covata è risultata minore che in altre località europee poste a latitudini superiori. Il numero di
    uova per covata tende ad aumentare nel corso delle successive deposizioni, al contrario il volume delle
    uova diminuisce. Su 72 covate controllate nel corso dei due anni di studio, il 62,5% ha dato pulii. Il
    numero di pulii per coppia aumenta con il procedere delle deposizioni. Il numero medio di pulii per
    coppia è risultato 2,95.

  3. Censimento nei dormitori e negli ambienti di alimentazione dei Laridi svernanti in Toscana

    Mainardi R.

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    13 103

    Vengono riportati i risultati di un censimento di Laridi, effettuato dal 20 al 25 gennaio
    1985 in un’area della Toscana occidentale, utilizzando due metodi: conteggi degli uccelli provenienti
    dai dormitori costieri; conteggi ai siti di alimentazione costieri e dell’interno. Il numero complessivo
    di Laridi svernanti, stimati considerando i risultati conseguiti con i due metodi, era di 19687 individui:
    Gabbiano coralli no 497 (prevalentemente adulti), Gabbiano comune 10590, Gavina 141, Zafferano
    2, Gabbiano reale 8455, Beccapesci 2. Con i conteggi ai dormitori è stato censito 1’86,9% del
    numero totale stimato di Laridi e con i conteggi nei siti di alimentazione il 52,2%. Il primo metodo è
    stato più efficace per il Gabbiano comune e la Gavina; il secondo, per il Gabbiano corallino. Solo per
    il Gabbiano reale sono stati ottenuti risultati simili con entrambi i metodi. La distribuzione dei Laridi
    nell’area è discussa considerando diversi fattori: geografico, ambientale e temporale. Quest’ultimo ha
    evidenziato come la scelta dell’orario dei conteggi influisca sull’efficacia del metodo applicato.

  4. Sulla diversificazione trofica di Barbagianni Tyto alba e Civetta Athene noctua in rapporto al livello diagnostico delle prede

    Contoli L., Aloise G & Filippucci M. G.

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    14 71

    Il confronto di diete sintopiche di Tyto alba ed Athene noctua conferma il contributo
    che differenti livelli di detenni nazione tassonomica delle prede possono fornire alla comprensione
    della diversificazione trofica dei rapaci: il livello di classe, circa la nicchia trofica potenziale; quello di
    specie circa la nicchia trofica reale. In tale quadro, viene altresì discusso il ruolo dell’antropizzazione
    ambientale, che sembra differenziare tra di loro le diete dei due rapaci, forse attraverso l’abbassamento
    della “competizione diffusa

  5. La segregazione spaziale dei Turdidae in un settore delle Alpi centrali

    Brichetti' P. & Gellini S.

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    13 35

    Sono state analizzate le distribuzioni delle dodici specie di Turdidae nidificanti in un
    settore di circa 60 km2 dell’alta Valle Camonica (Alpi Centrali), in relazione alle tipologie ambientali
    ed al gradiente altitudinale. La segregazione delle specie ha luogo tramite selezione d’habitat specifica,
    mentre non sono rilevabili fenomeni attribuibili alla competizione diretta. L’effetto esercitato sulle
    distribuzioni dagli ecotoni vegetazionali legati al gradiente altitudinale è più evidente per le specie che
    frequentano ambienti a bassa vegetazione che per le specie degli ambienti forestali, probabilmente a
    causa della maggiore complessità strutturale di questi ultimi. All’interno del gruppo comprendente le
    specie del genere Turdus più il Pettirosso (specie legate alla vegetazione boschiva) la densità massima
    è negativamente correlata all’ampiezza d’habitat; ciò porta a supporre che il diverso grado di
    specializzazione nella selezione dell’habitat svolga un ruolo importante nella strutturazione della guild
    dei Turdidae in ambiente forestale alpino

  6. Tecniche alimentari dei Pettirossi Erithacus rubecula svernanti in una zona mediterranea

    Boe A. & Fraticelli F.

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    13 30
  7. Migrazione e biometria del Codirosso Phoenicurus phoenicurus a Vivara (NA)

    Fraissinet M.

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    11 56
  8. Fattori della distribuzione locale dei nidi di Cornacchia e Gazza

    Fasola M. , Pallotti E. & Chiozzi G.

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    13 51
  9. Andamento delle popolazioni svernanti di Garzetta Egretta garzetta in Italia

    Fasola M. & Barbieri F.

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    14 38